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venerdì, Novembre 14, 2025

F1 | Liuzzi svela: “Il 2026 più epocale del 2014 ibrido”

Il 2026 segnerà la più grande rivoluzione tecnica della Formula 1 moderna. Power unit ridisegnate con eliminazione dell'MGU-H, aerodinamica attiva e monoposto più leggere: Vitantonio Liuzzi conferma che sarà uno stravolgimento epocale. Mercedes parte favorita, ma ogni team può sfruttare le zone grigie del regolamento.

Il 2026 segnerà uno spartiacque nella storia della Formula 1. Non sarà un semplice aggiornamento regolamentare, ma un cambio epocale che ridisegnerà le monoposto in ogni aspetto: dalla power unit all’aerodinamica, fino alla filosofia costruttiva. Vitantonio Liuzzi, ex pilota e oggi commissario FIA, lo ha descritto con chiarezza: «Il 2026 sarà uno stravolgimento più epocale di quello del 2014».

Le nuove power unit: più elettrico, meno complessità

Il cuore della rivoluzione riguarda i motori. L’architettura resterà quella attuale, con il V6 turbo 1.6, ma cambieranno profondamente gli equilibri tra la componente termica e quella elettrica. L’MGU-H, il sofisticato sistema di recupero dell’energia dai gas di scarico, verrà eliminato, sostituito da un MGU-K molto più potente.

Si passerà dagli attuali 120 kW a circa 350 kW di energia elettrica, con un aumento di quasi tre volte. Questo porterà a monoposto più dipendenti dalla componente ibrida, dove la gestione della batteria diventerà un fattore chiave nelle strategie di gara. In parallelo, tutti i team dovranno utilizzare carburanti al 100% sostenibili, una mossa che rafforza il legame della F1 con il futuro dell’automotive di serie.

Per i piloti significherà un cambio radicale: non basterà più gestire il ritmo e le gomme, ma anche bilanciare con precisione l’erogazione elettrica, massimizzando il recupero in frenata senza compromettere la stabilità della vettura.

Aerodinamica attiva e vetture più agili
Vitantonio Liuzzi, 81 GP in Formula 1 e qui al box del Team Lotus ai tempi del mondiale endurance

Il 2026 porterà anche un ridimensionamento delle monoposto. Le vetture saranno più compatte e leggere, con l’obiettivo di aumentare lo spettacolo in pista e migliorare la guidabilità sui circuiti cittadini. La novità più attesa è l’introduzione dell’aerodinamica attiva, con ali mobili capaci di modificarsi durante la gara: bassa resistenza nei rettilinei, massimo carico aerodinamico in curva.

Un concetto che va oltre il DRS, rendendo le monoposto più “dinamiche” e meno prevedibili. Ma, come sottolinea Liuzzi, ogni innovazione porta con sé anche rischi e incognite: «Ci saranno tante zone grigie che molti cercheranno di sfruttare. Sarà una mosca cieca un po’ per tutti».

La FIA e il quadro regolamentare

Liuzzi, nel suo ruolo di steward, guarda con fiducia al lavoro della Federazione: «La FIA, sotto l’aspetto tecnico, ha tutto sotto controllo. Il dipartimento tecnico sa esattamente dove andare». La definizione delle nuove regole è già stata accompagnata da studi approfonditi e test al simulatore per garantire coerenza e sicurezza.

Tuttavia, la storia della Formula 1 dimostra che nei grandi cambi di regolamento spesso emergono sorprese. La memoria va subito al 2009, quando la Brawn GP sfruttò la zona grigia del “doppio diffusore” per ribaltare le gerarchie e vincere entrambi i titoli. È proprio questa imprevedibilità che tiene viva l’attesa: nessuno può escludere che nel 2026 una scuderia oggi di seconda fascia possa trovare la soluzione tecnica giusta per scalare le classifiche.

Mercedes favorita, Ferrari in attesa

Molti analisti ritengono che Mercedes parta avvantaggiata nello sviluppo della nuova power unit, grazie alla solidità del proprio reparto motoristico. Ma Liuzzi frena i facili pronostici: «Ogni rivoluzione tecnica porta con sé l’occasione per cambiare la storia». Ferrari, Red Bull e McLaren sperano infatti che il rimescolamento apra nuovi spiragli, permettendo di interrompere cicli di dominio che negli ultimi anni hanno reso più prevedibile il campionato.

Un futuro tutto da scrivere

Il 2026 non sarà soltanto un cambio tecnico: segnerà un nuovo modo di vivere la Formula 1. I piloti saranno chiamati a essere ancora più completi, capaci di gestire non solo la guida pura, ma anche le variabili elettroniche e aerodinamiche di vetture ipertecnologiche.

Per Liuzzi, questo è al tempo stesso un rischio e un’opportunità: la Formula 1 diventerà più complessa, ma anche più aperta a colpi di scena. «Sarà un rimescolamento totale, e nessuno può dire oggi chi sarà davanti».

2026, una nuova dimensione

Il 2026 rappresenta quindi la sfida più grande per team, ingegneri e piloti degli ultimi decenni. Se il 2014 introdusse l’era ibrida, il 2026 promette di portare la Formula 1 in una nuova dimensione, più sostenibile, più tecnica e potenzialmente più spettacolare. Un salto nel buio che, come ricorda Liuzzi, «potrebbe cambiare la storia della Formula 1».

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