I test sulle nuove coperture che vedremo l’anno prossimo sono a metà del percorso – sono stati completati 5 dei 10 test previsti in questo 2016 – e dei tre team partecipanti al programma, Ferrari Mercedes e Red Bull, solo la Ferrari ha schierato i due piloti titolari. In particolare, Sebastian Vettel è molto attivo e coinvolto nel programma. Come dichiarato da Mario Isola a Motorsport.com, l’applicazione del tedesco ai test è davvero notevole.
La Pirelli, infatti, preferisce avere riferimenti precisi dai piloti ufficiali piuttosto che dai test driver o dalle terze guide: il salto è tale che la Pirelli ha bisogno di riferimenti molto precisi. Al di là di questo, nelle differenti scelte dei team, c’è un intendo preciso della Ferrari di dirigere lo sviluppo dei nuovi pneumatici per trarne un vantaggio.
Soprattutto Vettel non è nuovo a questo approccio. Già a fine 2010, quando furono effettuati primi test con la Pirelli, rientrò ad Abu Dhabi pochi giorni dopo aver vinto il suo primo titolo mondiale, appositamente per approcciare il nuovo gommista. I fatti poi gli hanno dato ragione: nel 2011 ha letteralmente dominato il mondiale, grazie anche alla maggior conoscenza che aveva delle nuove coperture.
Un altro esempio utile riguarda i test privati svolti dalla Pirelli negli anni passati. La Casa italiana, infatti, aveva a disposizione una Lotus risalente a pochi anni prima, e usava quella vettura per testare le sue gomme. Sappiamo tutti come, soprattutto nel 2012 e 2013, la Lotus fosse molto gentile con quegli pneumatici, eccessivamente morbidi per quasi tutti. La bontà costruttiva della monoposto aveva un suo peso specifico importante, ma l’elemento appena descritto ha contato non poco.
Come non ricordare poi i test che la Mercedes svolse nel 2013 sulle Pirelli 2014? Nonostante il regolamento vietasse espressamente di usare vetture dell’anno in corso, le Frecce d’Argento mandarono in pista la W04, mentre gli altri team coinvolti, tra cui la Ferrari, usavano monoposto più vecchie. E’ probabile che la Mercedes abbia ottenuto un vantaggio anche su questo fronte, contribuendo a stabilire l’attuale dominio.





